L’illustrazione RIGOPIANTO nacque in primis per rispondere a quella di Charlie Hebdo.
Ricordo la tensione che la mia Terra viveva in quei giorni, in quelle ore, ed il sarcasmo del settimanale satirico francese non fu proprio gradito. Immediatamente lo stesso Hebdo veniva travolto, sui social, da una serie di illustrazioni di risposta, dove RIGOPIANTO fu una delle prime, se non la prima, ma questo poco importa, tutti erano uniti nel messaggio “Non molliamo un cazzo!” nemmeno dinnanzi alla morte.

Un grido di rabbia e speranza mentre i soccorritori lavoravano incessantemente. Cresceva l’attesa, nelle sale d’attesa delll’ospedale civile di Pescara, cresceva l’ansia con essa la rabbia e la delusione. Si vivevano quei momenti nella confusione, notizie e poi smentite. Il dramma e la commozione raccontavano dell’ennesima tragedia della nostra Regione.
Eravamo tutti coinvolti?!

– L’illustrazione ricomparve nella commemorazione del primo anno dalla tragedia, denunciando, quel soccorritore è ancora li, ed ora grida “Abbandonati”

– Oggi, quasi a due anni dal quel tragico 18 gennaio 2017, Rigopianto torna al grido “non molliamo un cazzo ma riferendosi alla ricerca della verità”. Verità che mai coprirà il dolore ma renderà giustizia alle vittime e alle loro famiglie, quelle morte dentro, un attimo dopo, scavate nell’animo, segnate dal dolore, per sempre.

per voi, RIGOPIANTO

Rigopianto